La gioia dell’inizio

A Broomfield ricomincia la scuola: il nuovo inizio tra i banchi è l’occasione per riscoprirsi attesi e amati.

Assemblea scolastica di inizio anno

I giorni che precedono l’inizio della scuola sono sempre intensi. Alla scuola Nativity: Faith and Reason di Broomfield (Colorado), per preparare l’inizio del nuovo anno noi insegnanti ci siamo presi alcune giornate di lavoro comune e individuale, assieme a un giorno di ritiro con tutto lo staff. Di lavoro tanto, e di tempo poco: ma i sentimenti predominanti erano la gioia di rivederci dopo l’estate e il desiderio di iniziare insieme il lavoro con i bambini e i ragazzi.      
            Il primo giorno di scuola tutti insieme abbiamo accolto gli studenti all’ingresso. Alcuni non volevano entrare, altri erano ancora addormentati, altri invece erano felicissimi e ci facevano vedere gli zaini nuovi, altri ancora ci raccontavano qualcosa dell’estate, come i tanti piccoli denti caduti che hanno lasciato in cambio qualche soldo! Ma i più felici di tutti erano i genitori: ci affidavano i loro bambini con la speranza di riuscire a combinare qualcosa, ora che la casa finalmente si svuotava.      
            Per noi insegnanti una delle priorità i primi giorni è essere attenti ai nuovi ragazzi, soprattutto a quelli che vivono il difficile passaggio dalle elementari alle medie e che spesso si trovano persi tra i corridoi. Mi viene in mente Mike, nuovo nella scuola, che comincia la prima media. Ogni cambio di classe è stato per lui impegnativo perché non sapeva dove andare, così gli insegnanti a turno lo hanno accompagnato da una lezione all’altra, rassicurandolo di essere nel posto giusto. Ora, dopo qualche giorno, si sta ambientando e riesce a essere più autonomo, ma non lascia la classe senza dare un abbraccio all’insegnante di turno.   
            Il suo bisogno è stato oggetto d’amore, e Mike si è lasciato guidare da chi era davanti a lui. I suoi abbracci sono gesti di gratitudine per l’essere stato atteso, accolto e voluto bene. Tutto il tempo e tutto il lavoro speso per preparare l’inizio della scuola dice ai ragazzi: “Tu non sei solo”. Perché gli insegnanti guardano così gli studenti? Io credo proprio che sia perché loro per primi si sentono attesi, accolti e voluti bene. Per questo il sentimento prevalente dell’inizio è la gioia, e la speranza di quello che il Signore ci sta preparando.

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