Come in tutte le nostre case di missione, anche qui a Broomfield nel mese di ottobre io e le mie sorelle abbiamo avuto la gioia ed il privilegio di accompagnare la Madonna Pellegrina nelle case del quartiere, intorno alla nostra Parrocchia, Nativity of Our Lord. Questa nuova tradizione, iniziata lo scorso maggio, è attesa dai parrocchiani con tanto desiderio: la prima settimana di ottobre il calendario mensile delle prenotazioni era già tutto pieno! Ogni sera siamo state in una casa diversa, incontrando tante persone che in qualche modo si sono sentite chiamate a ricevere l’icona della Madonna di Guadalupe che portavamo e che lasciavamo nella loro casa fino alla sera successiva.
Una delle prime sere siamo andate da un’anziana signora, di quasi novant’anni, vedova, emigrata dall’Italia con il marito quand’era molto giovane. Aveva preparato il tavolino dove mettere l’icona della Madonna, e ad aspettarci c’era anche una delle figlie insieme al marito. Dopo aver condiviso le intenzioni per cui pregare, la figlia, un po’ imbarazzata, ammette di non aver mai pregato il rosario e chiede, come una bambina: «Come si fa?». Iniziamo a spiegare le diverse parti del rosario, e poi preghiamo insieme, e lei ed il marito, tenendo in mano un rosario ciascuno, seguono con tanto rispetto il susseguirsi delle Ave Maria, calmi, percependo una grande pace. Terminato il momento di preghiera ci ringraziano, e l’anziana signora mi mette in mano tre dollari che aveva preparato come offerta per noi. In quel momento mi è tornato in mente l’episodio della povera vedova al tempio che dona tutto quello che possiede, e mi sono sentita onorata di poter essere spettatrice di quel gesto.
Un’altra sera siamo state da una delle giovani famiglie di cui siamo amiche, che abitano nella nostra stessa via. La mamma è stata una delle prime a segnarsi nel calendario, e ha voluto scegliere un giorno specifico per ricevere la Madonna a casa. Alla fine del rosario scopriamo che è il suo compleanno e lei, offrendoci un pezzo di torta, ci dice con molta semplicità e sincerità che per lei non ci sarebbe stato modo migliore di questo per festeggiarlo.
Nella preghiera del rosario l’esperienza di trovare lì pronta la Madonna a farsi compagna
Un evento a cui abbiamo assistito spesso nell’accompagnare la Madonna nelle case della nostra gente è stata l’attesa entusiasta da parte dei bambini, e la familiarità con cui si rivolgono a Lei: un bambino di tre anni, dopo aver guidato una decina, se l’è presa di non poter condurre lui tutto il rosario e di dover lasciare spazio anche ai suoi fratelli più grandi; un’altra bimba è stata ritrovata davanti all’icona della Madonna, da sola, a parlarle metà in inglese e metà in indiano; un altro bambino ancora, al momento di riprendere la Madonna per portarla in un’altra casa, si è messo a piangere perchè “Mom Mary” doveva andare via.
Ci sarebbero tante altre storie da raccontare, ma il filo conduttore di tutte è stato l’emergere di una grande sete di non sentirsi soli, e nella preghiera del rosario l’esperienza di trovare lì, pronta, la Madonna a farsi compagna in questa supplica e a rispondere, donando la Sua pace.