Sulla via Lauretana

Il pellegrinaggio annuale delle novizie da Assisi a Loreto è l’occasione per affidare alla Madonna ogni nuovo inizio.

Ave Maria, splendore del mattino è un canto della nostra storia a cui sono particolarmente affezionata. «Protegga il nostro popolo in cammino / la tenerezza del tuo vero amore», canta Claudio Chieffo alla Madonna: queste parole mi accompagnano spesso, e mi hanno accompagnato soprattutto nel pellegrinaggio che, a settembre, noi novizie abbiamo fatto da Assisi a Loreto con suor Maria Anna e suor Rachele. Sono stati giorni di cammino preziosi per rimettere nelle mani della Madonna il seme della nostra vocazione e per affidarle tutte le intenzioni che portiamo nel cuore. Soprattutto, quest’anno più degli altri, ho potuto notare la compagnia tenera che la Madonna ci ha fatto lungo la via, aprendoci quasi ogni tappa ad un incontro. Tanti volti si sono susseguiti. Volti ora conosciuti: da Fausto, proprietario del mulino di Gelagna, che aveva già allestito un tavolo dove potessimo mangiare, ad Angela, suora di Spello che si è intrattenuta con noi a cena; volti ora nuovi: come Silvana, gestrice di un B&B, o come gli amici della comunità di Macerata che ci hanno invitato a cena. Chi ci salutava, chi ci chiedeva, chi ci affidava delle intenzioni, chi ci apriva la sua storia: ciascuno è stato un dono posto sul nostro cammino. Ed è stato bello, a nostra volta, aver potuto portare ciascuno nelle preghiere fino a Loreto, affidandolo alla Madonna.
Un incontro mi è rimasto particolarmente in mente. Uno degli ultimi giorni abbiamo fatto pausa pranzo all’Abbadia di Fiastra, nel parco che circonda l’antico monastero; in corso c’era un matrimonio. Finito il pranzo e finito il matrimonio, siamo entrate in chiesa per pregare; i banchi erano ancora ornati dai bellissimi mazzi di fiori che ricordavano il passaggio degli sposi. Così un’idea: perché non chiederne uno alla sposa da portare alla Madonna? Sono uscita dalla chiesa, erano tutti fuori per i saluti; mi sono fatta spazio, mi sono avvicinata, e ho posto alla sposa la nostra richiesta, con un po’ di timidezza e titubanza. La risposta mi ha sorpresa: “Certo. Ho lasciato il mio bouquet dentro la chiesa, nella cappella laterale dedicata proprio alla Madonna di Loreto. Portatelo alla Madonna per me.” Il suo bouquet! Prima che glielo chiedessi, aveva già pensato di dare il suo mazzo più bello alla Madonna. La sua gratitudine mi ha commossa: com’è bello ringraziare per i doni che il Signore continuamente ci fa, primo fra tutti la casa in cui mette la nostra vita, donando ciò che di caro abbiamo. Alla Madonna, custode della nostra vocazione, va innanzitutto la nostra gratitudine. Il nome della sposa era Lucia. “E lui è Luca”, ha aggiunto subito dopo, ad indicare che non è più solo lei. Abbiamo custodito entrambi fino a Loreto, posando sull’altare della Santa Casa il suo bellissimo bouquet.

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