Vexílla Regis pródeunt,
fulget crucis mystérium,
quo carne carnis cónditor
suspénsus est patíbulo.
Quo vulnerátus ínsuper
mucróne dirae lancae;
ut nos laváret crímine,
manávit unda, sánguine.
Arbor decóra et fúlgida,
ornáta regis púrpura,
elécta digno stípite
tam sancta membra tángere.
Beáta, cujus bráchiis
prétium pepéndit saéculi!
Statéra facta est córporis,
praedam tulítque tártari.
Salve, are, salve, víctima,
de passiónis glória,
qua vita mortem pértulit
et morte vitam réddidit.
O crux, ave, spes única!
Hoc passiónis témpore
áuge piis iustítiam
reísque dona véniam.
Te, fons salutis, Trínitas,
colláudet omnis spíritus;
quos per crucis mystérium
salvas, fove per saécula.
Amen
I vesilli del re avanzano,
rifulge il mistero della croce,
sul quale patibolo è appeso il creatore della carne,
fattosi carne.
E su questo patibolo,
ferito dalla punta crudele di una lancia,
egli effuse acqua e sangue,
per lavarci dal peccato.
Albero splendente di nobiltà,
fu adornato dalla porpora del re,
scelto come tronco degno
di toccare un corpo così santo!
Beato albero!
Dai suoi bracci pendette il riscatto del mondo;
divenne bilancia del corpo
e portò il bottino dell’inferno.
Salve, altare, salve, vittima,
gloria a causa della passione,
per la quale la Vita ha subito la morte e,
con la morte, ha ridato la vita!
Ti salutiamo,o croce, unica speranza!
In questo tempo di passione,
accresci la grazia ai devoti
e cancella le colpe ai peccatori.
O Trinità, sorgente di salvezza,
ti lodi ogni spirito;
e sostieni in eterno coloro che salvi
per il mistero della croce.
Amen