Tutti i venerdì di quaresima, un’ora prima della messa, in Casa di formazione preghiamo insieme la via crucis. Una di noi, a turno, porta la croce per le varie stazioni e ripercorriamo i passi di Gesù meditando alcuni brani della Sacra Scrittura e cantando.
Divo Barsotti riferendosi alla morte di croce in Gesù scrive: “In quell’atto Dio a te si donava per sempre, in quell’atto Dio legava per sempre il cielo alla terra, legava questo mondo al suo cuore”[1]. L’Amore grida il desiderio di unione con l’amato: sempre più prendo coscienza che solo in risposta a tale Amore sconfinato è possibile compiere con verità e pienezza quei passi dietro alla croce, desiderando a mia volta unirmi a quelle sofferenze, per unirmi a quell’Amore. Il sacrificio di rinunciare ai miei egoismi e alle mie chiusure e smettere di misurare me stessa, la sorella che mi fa far fatica, la circostanza che mi è data, diventano i passi quotidiani di questo cammino, in cui il dolore brucia le imperfezioni d’amore.
Abbiamo la grazia di poter vivere questo momento in giardino, sotto il cielo azzurro di Roma e le fronde bellissime dei pini marittimi. Mi fa compagnia in sottofondo una strofa del Crux fidelis che ci fa cantare: “(dal costato di Cristo) sgorgano sangue ed acqua, fiume in cui sono lavati la terra, il mare, le stelle, il mondo”. Realmente tutta la creazione è lavata da questo fiume di grazia! Di più: la croce attraversa il giardino, sosta sul prato, nel vialetto con la statua della Madonna, davanti alla nostra sala da pranzo…sono i luoghi concretissimi della nostra quotidianità ad essere lavati da quelle acque, ad essere il luogo in cui scorre la nostra salvezza, il nostro morire e risorgere con Lui a vita nuova.
[1] D. Barsotti, Meditazione sull’Esodo